Il nostro paese che ha studiosi di livello internazionale ed è all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale, doveva per forza fare rete per tenere il passo agli Stati Uniti e Cina. La sfida è stata accettata in sole tre settimane da 43 università italiane e oltre 600 ricercatori che hanno aderito al Laboratorio nazionale di Intelligenza artificiale e sistemi intelligenti, presentato a Roma.

A guidare la Struttura è Rita Cucchiara, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia e  promosso dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica. Al Laboratorio sono associati anche i principali centri di ricerca italiani, come il Cnr, la Fondazione Bruno Kessler di Trento e l’Istituto italiano di tecnologia.

Il Laboratorio che vuole collaborare con le industrie si propone come punto di riferimento per le start-up del settore, in piena rivoluzione 4.0. Oltre ad occuparsi di ricerca  si dedicherà anche alla formazione, collaborando con alcune scuole di intelligenza artificiale tra le migliori al mondo come quella di Catania. Il proposito è quello di creare un ecosistema italiano dell’intelligenza artificiale, mettendo in rete e valorizzando le migliori competenze del Paese.

Il Direttore del Laboratorio ha dichiarato che l’Italia con la nascita del Laboratorio Nazionale di intelligenza artificiale fa un ulteriore passo avanti nel settore non solo di software, di algoritmi, ma anche di hardware, quindi robotica e droni ad esempio. In pratica l’intelligenza artificiale sta entrando a far parte della vita quotidiana. Basti pensare alle applicazioni importanti nella medicina, nella sicurezza informatica e persino nella moda.